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al testo di Emilia Filocamo
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Siamo stati chilometri di ore con i gomiti a cozzarsi e mai ha bussato il solletico di salire alle labbra. Adesso , vestiti da estremità, ci stiracchiamo come tutte le zampe dopo il riposo, tentando un'unione contronatura. All'altezza dello stomaco, a sinistra del cuore, più giù del mio ventre, a sud del tuo petto, si proprio là, intorno all'ombelico, forse ancora più sotto, no! Torna indietro! Si, ecco, ci siamo: ci sono una via, un angolo, una sedia. Dove io sono giuntura -trapezista ed attendo la tua evoluzione -osso, dove tu sei sede -stagione per il mio incastro -muta. E a chi non crederà, dimostreremo fieri il funzionamento del favoloso giocattolo, possibilità ed impieghi del singolare assemblaggio: da ferite ormai albine sanguina una sutura stellare. |
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